domenica 20 aprile 2014

Nuove idee

Care Lettrici & Cari Lettori,
scusate il ritardo nello scrivere un nuovo articolo, ma in questi ultimi giorni sono stata impegnata a organizzare tour per alcuni gruppi di persone.....
:-)

Come vi ho scritto in precedenza, organizziamo - oltre ai tour standard - dei tour personalizzati, in base alle esigenze (prezzo, persone, periodo) di voi viaggiatori.

Di seguito una nuova idea (per chi arriva al sud con il treno fino a Gabes)*

1° giorno:
Trasporto da Gabes a Matmata al-Qadima (1° notte)
2° giorno: partenza da Matmata per: Tujan - Ksar Hallouf - Ksar Haddada - Chenini - Guermessa - Douiret (2° notte)
3° giorno: strada sahariana fino all'oasi di Ksar Ghilan / 1 h dromedario/alloggio in tenda berbera   (3° notte)
4° giorno: partenza per Douz (visita della antica città)/Ritorno passando per Tamezret / visita città Matmata (4° notte)
5° giorno: Trasporto fino alla stazione ferroviaria di Gabes per ritorno a Tunisi
 
PREZZO: 300 euro a persona (escluso le bevande)
 
* Da Tunisi a Gabes, si può scegliere di viaggiare in 1° classe (25DT) oppure in 2° classe (19DT), entrambe confortevoli.
Da Tunisi, ore 6 e ore 13
Da Gabes ore 11 e ore 18.
 

 
Pronti per la partenza?
Info & prenotazioni: viviana.isernia@yahoo.it
 
 
ALLA PROSSIMA TAPPA!
 

giovedì 27 marzo 2014

I Festival della Tunisia

Care Lettrici & Cari Lettori,
non immaginereste mai quanti Festival sono organizzati nell'arco dell'anno in Tunisia (da nord a sud).
Dopo una serie di ricerche, vi riporto i più importanti che si tengono nel sud del paese (governatorato di Gabes, Tataouine, Medenine, Douz e Tozeur).

[in un altro post, indicherò i Festival presenti nel resto del Paese]

Gennaio e Febbraio....nulla.
Nel mese di marzo, si susseguono 3 Festival.

Si inizia con il già noto - almeno ai miei lettori - Festival Internazionale di Matmata, che si svolge ogni anno nei giorni 22/23/24 e che quest'anno è arrivato all'ottava edizione.
Per chi non lo avesse letto, poco prima c'è un articolo a riguardo.

Contemporaneamente si svolge il Festival degli ksour sahariani di  Tataouine nei giorni 20/21/22/23/24/25/26 e  il Festival dei Beduini di Ksar Ghilan nei giorni 23/24/25.


                                                 Foto: Festival Ksar Ghilan


Nel mese di aprile, ci spostiamo in un'oasi ai margini del deserto del Sahara (nei pressi del confine algerino) e raggiungiamo la città di Tozeur, circondata da oltre mille ettari di palmeti e importante centro culturale e religioso.
Nella città natia del famoso poeta Abou el-Kacem Chebbi, viene celebrato il Festival della Poesia Araba la prima settimana del mese.
Invece, a fine mese e più precisamente dal 30 aprile al 2 maggio, troviamo il Festival Tradizionale di Teatro Musicale, quest'anno alla settima edizione.

Maggio e Giugno i Festival si spostano al centro o al nord della Tunisia....

A luglio, ci spostiamo verso Sfax e raggiungiamo Sidi Bouzid Meknassy, cittadina diventata purtroppo nota per la drammatica scelta di Bouazizi di darsi fuoco e scatenando le proteste della primavera araba nel 2011.
Ritornando al tema dei festival, la città è nota per il suo Festival dei Cavalli Purosangue Arabi.

Siccome, nella zona desertica, nei mesi estivi non ci sono festival a causa delle temperature eccessive, da luglio ad agosto  (30 luglio-25 agosto) si svolge un importantissimo festival nell'isola di Gerba, ovvero il Festival Internazionale di Ulisse.
Questo festival crea una vera atmosfera di festa sull'intera isola degli antichi Lotofagi, che attira gente da ogni parte del mondo.
Il programma del festival prevede spettacoli teatrali, performance musicali e proiezioni di film, oltre alle attività nelle strade e nelle piazze della "capitale" di Houmt Souk Djerba, che sono eseguiti da studenti di scuole d'arte e da specialisti francesi.
All'interno del festival, infine, si dà molta importanza alla ceramica di  Guellala (unica zona in cui vive una comunità berbera ebrea).

                                                       Foto: locandina Festival di Gerba


Settembre e ottobre nel sud della Tunisia nessun festival......

Negli ultimi due mesi dell'anno, si ha nuovamente un ricco programma nel cuore del Sahara.
A Tozeur, dal 28 novembre al 1 dicembre, si svolge il Festival Internazionale di Poesia (34° edizione) e dal 26 al 29 dicembre il Festival Internazionale delle Oasi di Tozeur.
Quest'ultimo promuove il patrimonio culturale attraverso la danza, la musica così come le tradizioni del deserto.


A Douz, la celebre "porta del deserto", dal 26 al 29dicembre  si svolge il Festival Internazionale del Sahara, che richiama tutte le tribù nomadi da Tunisia, Algeria, Libia ed Egitto.
La manifestazione folcloristica si svolge come una sorta di olimpiadi del deserto.

Si apre con una grande parata, seguita da canzoni, balli, cerimonie e matrimoni tradizionali. Ospita corse di dromedari, dimostrazioni di caccia al coniglio, in velocità, a dorso di cavalli e dromedari. Gli eventi più spettacolari vengono chiamati "fantasias", dove i cavalieri beduini si caricano attraverso il deserto. Il tutto è farcito con un bazar serali, mostre, spettacoli artistici e musicali.
 
                                            Foto: cartolina del Festival di Douz


Eccoci giunti alla fine di questo itinerario!
Spero via sia piaciuto.
A presto,
:-)

Notizie utili per i tour nel Sud della Tunisia

Care Lettrici & Cari Lettori,
finora vi ho fatto scoprire un primo itinerario di 2 giorni: partenza da Matmata e, attraverso alcuni ksour berberi, con arrivo all'oasi di Ksar Ghilane.

Oggi, vorrei darvi qualche notizia utile e pratica su tutti i nostri tour ( da 2 a 5 giorni):

CHI SIAMO
Matmata Travels di Ahmed Gnouma, agenzia di viaggi locale, con esperienza ventennale.
Viviana Isernia, accompagnatrice turistica, parlante lingua araba e dialetto tunisino, amante della Tunisia e di tutto il mondo arabo-islamico.

COME VIAGGIAMO
Programmiamo partenze per piccoli gruppi (da 5 a 10 persone). Crediamo che viaggiare in grandi gruppi impedisca di cogliere il volto autentico di ciò che incontriamo lungo il percorso.
 Il numero ridotto ci permette di ammirare le architetture del luogo e appoggiarci a strutture al di fuori dei tradizionali itinerari turistici.

Le scelte degli alberghi sono state effettuate personalmente e uniscono qualità e tradizione locale. Tutti gli alberghi e i ristoranti sono stati scelti in modo da poter offrire il massimo in termini di standard igienici, itinerario e flessibilità. Alberghi e ristoranti indicati nelle nostre proposte sono autentici, fuori dai circuiti del turismo di massa e il personale è molto ospitale e disponibile.

PREZZI
Ogni tour ha un prezzo fisso, a seconda dal luogo di partenza:
(con partenza dall'isola di Gerba)
* da 1 a 4 persone: 150,00 euro a persona / al giorno
* da 5 a 10 persone: 140,00 euro a persona/al giorno

 (con partenza da Matmata)
* da 1 a 10 persone: 130,00 euro a persona/ al giorno

[c'è una maggiorazione di 40,00 euro, se il cliente preferisce pernottare in Hotel a 4 stelle]

LA QUOTA COMPRENDE:
* Accompagnatore turistico 24h/24
* Autista con jeep professionale
* 1 h di dromedario nel deserto di Ksar Ghilan
* pernottamento
* pensione completa
* visita della Medina di Tozeur (se prevista come tappa)
* 1 h in calesse all'oasi di Tozeur (se prevista come tappa)
* visita delle città previste nel tour
* visita dell'isola di Gerba (se prevista come tappa)

LA QUOTA NON COMPRENDE:
* viaggio da/per l'Italia
* le bevande
* ogni punto non previsto nella voce "comprende"

La prenotazione è molto flessibile, ma per avere un adeguato servizio va confermata entro 30 giorni dalla partenza.
Proponiamo alcuni itinerari prestabiliti ma siamo disponibili a cambiare rotta a seconda delle vostre esigenze. Inoltre i nostri viaggi possono essere modificati aggiungendo o togliendo giorni a seconda del tempo a disposizione, dei gusti e dei desideri dei viaggiatori.

STRUTTURE ALBERGHIERE
Matmata: Hotel Marhala - Touring Club Tunisie
Ksar Ghilan: Accampamento Paradise
Douiret: Chez Raouf
Tozeur: Hotel el-Arish


INFO & PRENOTAZIONI:
viviana.isernia@yahoo.it

                                          Pronti per la partenza?


 

domenica 23 marzo 2014

Festival Internazionale di Matmata

Care lettrici & Cari Lettori,
in questi giorni, e più precisamente il 22/23/24 marzo, tra le montagne di Matmata è in atto l'ottava edizione del Festival delle Tradizioni.

                                        Foto: programma del Festival

Per gli inesperti della lingua araba:
Il primo giorno del Festival, ieri 22 marzo, dopo una prima animazione per le strade e negli alberghi, si sono esibiti le Majorette e alcune compagnie di artisti popolari. A metà mattinata hanno inaugurato la "Fiera dei prodotti tradizionali e dei mestieri" e vi è stata la rappresentazione di alcune battaglie tipiche del luogo (es. con i fucili), come potete ammirare da questo video:

https://www.facebook.com/photo.php?v=594264837326450

                                         Foto: Fiera dei prodotti artigianali e dei mestieri

                                         Foto: Antichi mestieri

Il primo giorno del Festival si è concluso con una serata all'insegna del folklore popolare.
Tra i Paesi ospitati, la Libia e l'Algeria.

                                         Foto: gruppi musicali tradizionali di Matmata


Secondo il programma, questa mattina (23 marzo) hanno organizzato una escursione turistico-culturale per la collettività a Wad Jabar, tra le montagne dell'Altopiano di Matmata, seguita da varie animazioni, competizioni di disegno e rappresentazioni teatrali per bambini e l'esposizione/rappresentazione dei giochi popolari di Matmata per grandi e piccini.
Questa sera, la comunità di Matmata e dintorni sarà allietata dalla musica del giovane artista Nour Chiba.
Potrete trovare note sulla sua biografia al seguente link (in francese):
http://www.hibamusic.com/Tunisie/nour-chiba/nour-chiba-1577.htm

Infine, domani, l'ultimo giorno del Festival delle Tradizioni di Matmata che, ricordo, si tiene ogni anno ad inizio primavera, prevede durante la mattinata alcune competizioni sportive e culturali per i giovani, tra cui la "Maratona delle Montagne".
Conoscendo bene il tratto impervio di quelle zone, non mi cimenterei mai in tale competizione!!!!!

                                                   Foto: vestito tipico berbero di Matmata


Il Festival non è solo divertimento: nella tarda mattinata di domani è prevista una conferenza su "L'eredità e lo sviluppo turistico di Matmata", mentre il pomeriggio sarà esclusivamente dedicato alla Donna.

                                         Foto: stand dei vestiti tipici femminili                                             

Durante tutta la giornata vi sarà l'esposizione della Fiera della Lana e la serata finale sarà dedicata ai giovani, in chiave moderna, a suono di Rap.

Spero che questo "viaggio" nel folklore di Matmata vi abbia ispirato ad intraprendere un viaggio in queste zone meravigliose.
Come sempre, vi ricordo che potete contattarmi a viviana.isernia@yahoo.it e insieme potremmo organizzare il tour ad hoc per voi!

A presto,



 

domenica 2 marzo 2014

1° opzione: L'Oasi di Ksar Ghilane

Decidiamo di proseguire verso l'Oasi di Ksar Ghilane, nel Grande Erg Orientale, raggiungibile da due strade: la prima, la pista semi-asfaltata che costeggia il gasdotto con partenza da Matmata; la seconda, la pista predesertica che parte subito dopo la città di Ghomrassen.
In questo caso, la nostra è la seconda scelta.
* la seconda strada è percorribile solo con jeep attrezzate, come quella di Matmata & Viviana Travels  (poi capirete perché!).

Per arrivare alla meta, in un percorso lungo circa 150 km, si susseguiranno scenari a dir poco fantastici: partendo da colline rocciose, passando a quelle brulle con qualche risicato ciuffetto d'erba si arriverà ad una distesa sconfinata di sabbia.

                                         Foto: 1passaggio - colline rocciose

                                         Foto: 2passaggio - gli ultimi ciuffi d'erba

                                          Foto: 3passaggio - la sabbia

Finalmente il deserto!
L'oasi di Ksar Ghilane prende il nome da una antica caserma francese - Caserma Ghilane - la cui sede era in un antico forte di epoca romana (ricordo che il termine kasr deriva da castrum), le cui si rovine si trovano a mezz'ora di cammino con i cammelli (o a 15 minuti di jeep) dall'oasi.

L'oasi è circondata da un palmeto piantato all'inizio degli anni '50. All'origine di questo filare di vegetazione, c'è una sorgente di acqua calda sulfurea.

                                         Foto: L'oasi di Ksar Ghilane vista dal kasr romano

Intorno all'oasi vivono una cinquantina di famiglie di beduini, le cui attività principali sono l'allevamento di cavalli, cammelli e montoni, la coltivazione di palme da dattero e la gestione degli accampamenti berberi, in cui si può alloggiare.

Non si può lasciare l'oasi senza aver provato l'emozione di una passeggiata a dorso di cammello!

                                                   Foto: Io in una delle tante cammellate.

* p.s. in qualunque stagione si vada, è opportuno indossare lo shesh, turbante beduino, che vi riparerà da granellini insidiosi di sabbia, caldo e vento.

Pranzo a Ghomrassen

La città di Ghomrassen è una tappa fissa nei nostri tour... per motivi "mangerecci": vi si arriva quasi sempre intorno all'ora di pranzo, per cui in un locale tipico è possibile gustare piatti come il Blabil, il Couscous di carne o la scaloppina di tacchino con contorni vari o ancora il Brik o bevande come la Bouga rossa o bianca.
Dopo la pausa-pranzo, prima di ripartire - sperando che siano ancora aperte le pasticcerie - seconda tappa fissa sono le "Corna di Gazzella", tipico dolce del sud-tunisino a base di mandorle e miele.

                                         Foto: Insalata tipica tunisina
 
Foto: Corna di Gazzella                                        
 
P.S. Prometto che scriverò un articolo SOLO sulle specialità culinarie tunisine...
Ma ora, qualche curiosità sulla città di Ghomrassen:

Il suo nome deriva dal termine Tifinagh ghom (che significa: tribù) e sen (che significa: capo).
Un mito narra che il nome della città derivi da due parole: Ghom e Rassi, pronunciate da uno dei sette fratelli venuti dalla città di Sakia El Hamra (Marocco meridionale)  nel XV secolo, per popolare il sud-est della Tunisia che fondarono la confederazione di Werguemma.
Questo fratello si fermò sul luogo della futura Ghomrassen e la fondò, mentre i suoi fratelli si dispersero per il sud-est del Paese e costituirono i principali gruppi di abitanti della regione e uno di loro partì per la Libia, dove fondò la città di Tarhouna.

La città è costruita intorno ad una oasi, che si scorge prendendo la strada verso il deserto.
Dei fossili di dinosauri sono stati recentemente scoperti appena fuori da Ghomrassen.
In prossimità della città esistono delle tracce del periodo preistorico della regione rappresentate da grotte con iscrizioni rupestri, risalenti al Periodo Neolitico, come ricorda il mausoleo presente sulla rotatoria all'ingresso della città.
                                                           Foto: Mausoleo di Ghomrassen

Anche qui è passato George Lucas: se ricordate bene, Ghomrassen è il nome dato a una delle tre lune del pianeta di Luke Skywalker in "Guerre Stellari".

Ksar Haddàda....e la "Minaccia fantasma"

Abbiamo lasciato il villaggio di Ksar Hallouf...
Continuando per la strada rocciosa e assolata, dove furono trovati fossili di dinosauro, dopo circa 33 km ci ritroviamo nel Governatorato di Tatouine e incontriamo in alto sulla destra un promontorio da cui spicca con tutta la maestosità dei suoi due minareti la Moschea di Ksar Haddada.

                                         Foto: Ksar Haddada - Moschea


L'architettura del villaggio berbero di Ksar Haddada è simile a quello precedentemente visitato a Ksar Hallouf, ma è molto ben curato, in quanto le sue ghorfas sono state adibite ad hotel. Queste stanze hanno finestre e porte che danno solo sulla parte interna per essere inattaccabili dall'esterno.
Le cupole arrotondate dei tetti, i contrafforti ad archi rampanti, che sostengono le mura, sono state da poco restaurate. Le scale in calce permettono il passaggio da un livello all'altro. Salendo sulle terrazze è possibile approfittare del panorama circostante, immerso in un profondo silenzio.

Il tutto ha un fascino particolare....alcuni cunicoli provocano una sensazione quasi minacciosa...sembra quasi sentire aleggiarvi dei fantasmi...
Non dimentichiamo che Ksar Haddada fu anch'essa set cinematografico del film "Star Wars" di George Lucas e, più specificatamente, dell'episodio "La Minaccia Fantasma".

                                         Foto: Spiegazione trilingue del set di "Star Wars"

Da qui, abbiamo due opzioni di viaggio. La prima, raggiungere l'oasi di Ksar Ghilane nel Grande Erg Orientale; la seconda, proseguire alla scoperta di altri villaggi berberi.

Prima, però, facciamo tappa nella città di Ghomrassen per gustare qualche prelibatezza della cucina tunisina.

A più tardi & buon appetito!

martedì 25 febbraio 2014

Ksar Hallouf e i suoi granai

Salutando la vallata di Toujane, si procede verso il sud-est tunisino attraverso un susseguirsi di paesaggi aridi e rocciosi e valloni, burroni e impluvi di antichi corsi d’acqua (in arabo, wadi ). La vegetazione è perlopiù assente, se non qualche palma o olivo vicino ai villaggi o nelle valli che si avvicinano molto al nostro concetto di "canyon".

Il sud est tunisino è caratterizzato da un clima arido. Le piogge non superano i 50-200 mm all’anno. Gli abitanti hanno lottato nei secoli contro la penuria d’acqua, costruendo pozzi ove possibile, ma soprattutto attraverso un ingegnoso sistema di pianificazione idraulica localizzato nelle valli dove si concentrano in maniera impetuosa e incontrollabile le acque torrenziali che, seppur raramente, piovono su queste contrade desertiche nella stagione delle piogge.
Il sistema si basa sullo sbarramento delle valli e dei burroni attraverso batterie in serie di piccoli argini in terra (jessour) dotati di sfioratori superficiali che si estendono per tutta la larghezza dei canyons e oltre negli sbocchi in pianura.

Oltre a modellare il paesaggio, questi sistemi consentono di conservare le acque, il suolo e limitare gli effetti dell’erosione. Inoltre, i jessour rendono possibile la coltura dei cereali e del foraggio ma anche e soprattutto dell’ulivo, dei fichi e delle palme da datteri.

                                          Foto: I "jessour" nelle valli del sud-est tunisino

Percorrendo una di queste aride valli, ad un certo punto sulla destra si nota un enorme palmeto (segno che si è vicino ad una sorgente d'acqua) e immediatamente di fronte, in cima ad una collinetta, ecco spuntare il primo ksar berbero, con la sua tipica architettura "a granaio".

Etimologicamente, la parola "ksar" deriva dalla parola araba qasr ("castello" , ovvero "villaggio fortificato"), la quale deriva a sua volta dal latino castrum.
[La parola berbera equivalente è aghrem (singolare) o ighrem (plurale)].

Si tratta di edificati a volte notevoli in altezza (fino e oltre 10 m) le cui facciate esterne sono percorse da uno o più ordini sovrapposti di aperture che conducono a piccole camere (in arabo, ghorfas) che servivano ad immagazzinare le derrate alimentari in previsione dei periodi di siccità.

                                         Foto: tipico ksar berbero

Ksar Hallouf, dicevo, è il primo villaggio-granaio berbero che si incontra procedendo nel nostro tour (con partenza da Matmata al-Qadima).
Il suo nome, letteralmente, significa "borgo dei porci", epiteto dato dagli Arabi durante le prime invasioni nel sud tunisino quando si scontrarono/incontrarono le popolazioni berbere autoctone, in riferimento al loro modo di esprimersi e alle loro usanze così diverse da quelle arabo-semitiche.
Per scampare alle invasioni arabo-musulmane, le genti di quella zona si rifugiarono su una collinetta in posizione sopraelevata da cui si domina l'intera vallata.

Oggi, Ksar Hallouf è disabitato.
In antichità (XI secolo) le stanze al piano inferiore funzionavano da dimore per famiglie, mentre quelle superiori da granai.
In una delle strutture, c'è ancora traccia di un antico luogo di culto/moschea, sulle cui pareti è possibile notare particolari incisioni sia in lingua tifinagh sia in lingua araba (ricordo, che i Berberi hanno subito una invasione sia dal punto di vista religioso sia linguistico).

                                         Foto: incisioni pareti - Ksar Hallouf


Il tempo di scattare qualche foto e.....si riprende il cammino alla scoperta degli altri ksour e di altre leggende.



lunedì 24 febbraio 2014

Toujane e il suo inestimabile thè al rosmarino selvatico

Partendo da Matmata al-Qadima, è possibile visitare una serie di villaggi berberi (ksour) arroccati sulle montagne del Jebel (in arabo, montagna) Dahar.

Il Jebel Dahar è una catena di montagne bassa, orientata su un asse nord-sud che taglia in due il sud della Tunisia. Dietro la lunga scarpata del Jebel domina la pianura costiera, detta Jeffara. 
Sul punto più alto del monte si estende un panorama meraviglioso da cui è possibile osservare il Mare Mediterraneo da una parte e, dall'altra, un immenso "mare" roccioso che finisce per affondare sotto le dune del Grande Erg Orientale.

                                         Foto: il Mare Mediterraneo visto dal Jebel Dahar


Durante le prime invasioni arabe-musulmane, il Jebel ha permesso alle popolazioni berbere che fino ad allora vivevano in pianura di trovare un rifugio sulle cime rocciose. Lì costruirono, poi, diversi villaggi fortificati, i cosiddetti ksour , adattandosi ad un tipo di habitat nelle grotte, a causa del clima rigido della zona.
Alcuni di questi ksour sono tuttora abitati.

Il primo ksour che si incontra dopo circa 26 km da Matmata e a circa 1000 metri sul livello del mare è TOUJANE.
Dire che ADORO QUESTO POSTO è riduttivo!

Non appena si scorge il paese, si resta incantati dalla possente montagna rocciosa che lo abbraccia, sua fonte di vita nonostante l'aspetto brullo.

                                          Foto: Ingresso di Toujane

L'unica fonte d'acqua presente in questa zona del Jebel Dahar è una sorgente naturale che sgorga dall'alto di quel cocuzzolo che vedete nella foto.
Dal paese (sulla sinistra) le donne berbere raggiungono la fonte, a piedi o aiutate da un somarello, più volte al giorno con le giare in testa, come si usava in antichità nelle nostre zone rurali (es. Ciociaria).

Ricordo che nella cultura berbera, le famiglie sono matriarcali e la figura più importante, ma anche quella a cui spettano i lavori più importanti per mandare avanti la casa e la famiglia, è la donna.

Lungo la strada, quindi, è spesso possibile incontrare queste donne, caratterizzate sì dalla giara che portano sul capo, ma soprattutto dalle loro tradizionali vesti coloratissime.

                                         Foto: Donne di Toujane


Toujane è molto particolare rispetto agli altri ksour che si incontrano lungo il tour per due motivi: il KLIM e il THE' AL ROSMARINO SELVATICO.

La tappa che si effettua a Toujane durante il nostro tour - by Matmata & Viviana Travels -
( https://www.facebook.com/pages/Matmata-travels/1399154823679475?fref=ts )
dà la possibilità di scoprire entrambe le particolarità di questo villaggio, grazie alla simpatia e gentilezza di Tahar, un ragazzo che gestisce una sorta di "sala da thè" berbera, collocata nella tipica casa troglodita, al cui interno sono esposti i KLIM, tappeti di fattura berbera, che si caratterizzano per la combinazione di semplici modelli geometrici.
Tahar vi spiegherà i trucchi per individuare il tradizionale tappeto berbero dal moderno tappeto lavorato industrialmente.
Inoltre, è possibile osservare la nonna lavorare al telaio verticale.

                                          Foto: ingresso "Da Tahar" - Toujane

Infine, ma non di minore importanza, anzi.....
Qui a Toujane - e solo qui - potrete assaporare l'inestimabile THE' AL ROSMARINO SELVATICO.
Nel resto della Tunisia, compresi gli altri ksour berberi, troverete il classico thè alla menta, farcito con pinoli o mandorle a seconda delle zone.
Il thè al rosmarino selvatico - badate bene - non lo troverete da nessun'altra parte, quindi assaporatelo lentamente e non rifiutate se Tahar vi offre il secondo e anche il terzo bicchiere.
(secondo una leggenda, porta fortuna bere il thè per tre volte!)

All'ingresso della "sala da thè", si trova in un vaso di pietra la pianta dall'inestimabile odore e sapore.

                                         Foto: pianta di rosmarino selvatico di Toujane

Dunque, vi ho fatto venire l'acquolina in bocca?
Allora vi aspettiamo!

                                          Foto: interno della "sala da thè" di Tahar - Toujane
 
Info e prenotazioni: viviana.isernia@yahoo.it
 



                                    
 




Matmata al-Qadima: storia e indicazioni turistiche

Ad una cinquantina di km dalla Città di Gabes, ultima stazione ferroviaria del sud provenendo da Tunisi,  si trova il villaggio berbero Matmata al-Qadima, nell'altopiano Matmata.

Il nome del paese deriva da quello di una tribù berbera del gruppo dei Banu Fàtin, che a loro volta facevano parte del ramo etnico dei Darisah, secondo le genealogie indigene.
Tali tribù dimoravano in antichità nella Barberia orientale e una frazione di essi occupa tuttora l'altopiano omonimo del sud tunisino, ove si è conservata ancora qualche località berberofona.
Altre frazioni della tribù dei Matmata si trasferirono, durante le invasioni arabe ( settimo secolo) si spostarono in Algeria e in Marocco.

                                          Foto: scritta Matmata sulla montagna all'ingresso del paese.
Il termine "Matmata al-Qadima", in arabo significa Matmata Antica.
Difatti, una quindicina di km prima si passa attraverso il paese di Matmata al-Jadida, ovvero Matmata Nuova.
Dalla città di Gabes è possibile raggiungere Matmata Antica con i louages (taxi collettivi che partono una volta pieni) oppure con l'autobus, ma bisogna fare attenzione alla meta finale (M. Nuova o M. Antica).

Il villaggio di Matmata Antica, arroccato a 600 metri di altitudine e con circa 1800 abitanti, è conosciuto per due motivi, correlati tra loro: le costruzioni troglodite caratterizzate da una singolare architettura, divenute nel 1977 la location del quarto episodio del film "Guerre Stellari" (Una nuova speranza ).

                                         Foto: casa troglodita

Le abitazioni che caratterizzano questa cittadina sono scavate nel terreno, all'interno delle colline e formate da un cortile a cielo aperto, simile ad un cratere profondo circa 7 metri, dal quale si accede attraverso una galleria dal fianco della collina. Dal cortile a cielo aperto, che ha anche la funzione di raccogliere la rara acqua piovana, si dislocano i vari ambienti delle abitazioni, scavati come degli angusti cunicoli sui fianchi del "cratere".
Questo tipo di architettura troglodita ha la funzione di mantenere temperata l'abitazione, poiché le temperature in questa zona sfiorano frequentemente i 45 °C durante il periodo estivo, scendendo a livelli europei durante l'inverno.

Chiunque passi da Matmata al-Qadima si rende velocemente conto del motivo per cui questo luogo è stato scelto per un film di fantascienza ambientato nello spazio. Il paesaggio è lunare, un deserto di roccia apparentemente cosparso di crateri. Ogni cratere corrisponde ad una abitazione.
Alcune di queste abitazioni troglodite vennero acquistate dalla produzione, vennero unite formando un impianto cinematografico, con abitazioni per attori, tecnici, ambientazioni e zone di servizio.
Finite le riprese, questo impianto venne trasformato nel primo hotel interamente dislocato sotto il suolo dove si ha la sensazione di vivere dentro un film di fantascienza (Hotel Sidi Driss, il quale si può visitare pagando l'ingresso di 2 Dinari = 1 Euro).

                                         Foto: ambientazione di Guerre Stellari
 

                                          Foto: Hotel Sidi Driss dall'alto
 
 
Il Sidi Driss non è l'unico hotel creato all'interno di una casa troglodita.
A differenza del precedente, emozionante da visitare, ma un po' scarso in fatto di igiene e ospitalità, vi suggerisco caldamente di pernottare presso l'Hotel Marhala: è il primo albergo aperto a Matmata negli anni sessanta ed è rimasto intatto nel corso dei secoli. Le camere allestite nelle grotte scavate nelle rocce desertiche sono accoglienti, semplici e pulite. Il cibo, essenziale e nutriente (la cena e la colazione sono comprese nel prezzo).
 Il personale è cortese e servizievole e molto attento in caso di allergie a determinati alimenti (ad esempio, io sono intollerante al glutine e al peperoncino!)
Qui trovate la vera accoglienza berbera tunisina!!!!

                                               Foto: dettaglio esterno stanze Hotel Marhala
 
Foto: la mia stanza, Hotel Marhala (gennaio 2014)
 
Foto: sala da pranzo, Hotel Marhala
 
Foto: interno mia stanza, Hotel Marhala (gennaio 2014)


Infine, altre informazioni su Matmata al-Qadima.
Giorno del mercato settimanale: lunedì.
Festival di Matmata: 23-24-25 marzo
Il periodo migliore per visitare questo posto e soprattutto il sud della Tunisia è sicuramente il periodo che va da Marzo a Maggio e da metà Settembre a inizio Novembre in quanto le temperature nei mesi estivi diventano roventi.
A Dicembre e Gennaio, è bene portarsi qualche indumento pesante per l'escursione termica notturna.
Raramente, il villaggio di Matmata è colpito da piogge.

domenica 23 febbraio 2014

I Berberi della Tunisia.

Tra i paesi del Maghreb, la Tunisia di oggi detiene il minor numero di berberofoni che ha, però, saputo conservare il primato nella "folklorizzazione" del patrimonio amazigh (berbero, ndt): in primis, nel paese di Matmata con le sue case troglodite, i tappeti berberi, il couscous berbero, la tenda berbera…

Chi sono i Berberi? Cosa significa il termine "amazigh"?

 I Berberi sono gli abitanti autoctoni del Nord Africa. I fossili umani paleolitici affini ai berberi propriamente detti, sono noti in paleo-antropologia con il nome di uomo di Mechta-Afalou, una variante del paleo-europoide del tipo di Cro-Magnon databile intorno al 20000 a.C.

Nell'antichità le popolazioni nordafricane erano note sotto varie denominazioni e molti nomi di popoli e tribù berbere ci giungono da storici greci e latini, a partire da Erodoto.
 
In particolare, si ricordano i Libi nelle regioni più occidentali, i Numidi nell'attuale Algeria, i Mauri nell'attuale Marocco, mentre nelle zone interne della Tunisia vi erano soprattutto i Garamanti e i Getuli.

Il nome berbero deriva dal termine francese berbère, a sua volta derivato dal vocabolo arabo barbar, il quale  non fa che riprodurre la parola greco-romana barbaro (che designava chi non parlava il latino o il greco).

Le popolazioni berbere nella loro lunga storia non hanno mai effettuato guerre di conquista ma solo subito (e spesso contrastato aspramente ed efficacemente) dominazioni altrui (Greci, Fenici, Ottomani, Arabi, Francesi) per questo la maggior parte dei documenti che riguardano i Berberi provengono dai loro conquistatori con i conseguenti punti di vista a loro negativi.
I governi dei paesi del Nord Africa, infatti, amano descriversi come arabi e ignorano quasi del tutto la lingua e la cultura nordafricana, tanto che la lingua berbera non è riconosciuta nella costituzione di quasi nessun paese del Maghreb.

Il termine esatto per indicare queste popolazioni, la cui lingua è di origine camitica (a differenza dell'arabo semitico), è Imazighen (al singolare, Amazigh) il cui significato è "uomini liberi".
Gli Imazighen possiedono una loro scrittura, già conosciuta da numerose iscrizioni nell'antichità, risalenti anche al I millennio a.C. .
Al giorno d'oggi questa scrittura è conservata tradizionalmente dai Tuareg, che la chiamano scrittura tifinagh.
                                                    Foto: Tuareg nel deserto


Il sud della Tunisia .... Mon Amour! ... è un ricco contenitore della Storia (con la S maiuscola) del popolo berbero e di tutte le varie dominazioni che ha dovuto subire nel corso dei secoli. Nei suoi villaggi berberi si tramandano ancora oggi antiche tradizioni, tra cui l'antica scrittura tifinagh, caratteristica per l'alfabeto geometrico.
                                          Foto a Ksar Haddada



Vi hanno incuriosito queste immagini?
Volete approfondire la conoscenza della cultura degli Imazighen?
Contattatemi per una visita guidata tra i loro villaggi.
Il mio obiettivo è quello di far conoscere a tutti gli interessati lo stile di vita delle comunità di questi villaggi dove il tempo sembra essersi fermato, osservando le attività legate alle tradizioni locali, alla scoperta di paesaggi dalla straordinaria bellezza e, soprattutto, l’imperdibile occasione di scambio culturale con le popolazioni locali, in un’ottica di turismo sostenibile.

A presto con nuove informazioni sui singoli villaggi.


Perchè questo blog?

Salve a tutti e a tutte,
mi chiamo Viviana e......
sono una appassionata del mondo arabo e, in particolare, del sud della Tunisia .
(leggi la mia biografia http://www.interpretibus.com/scheda_traduttore.php?id_area_scheda=27&lingua=pt )
Dalla prima volta in cui mi sono recata in Tunisia, nel lontano 2002, quei suoi paesaggi rocciosi, così silenziosi, ma pieni di vita mi hanno entusiasmato a tal punto da ritornarci per altre 5 volte.


Recentemente, ho avuto l'occasione di essere inserita come accompagnatrice turistica per gli italiani che desiderano visitare tutte le meraviglie del Sud della Tunisia......MonAmour!!!!

Con questo blog, cercherò di condividere con voi tutte le informazioni relative alla scoperta dei siti naturale ed archeologici, con particolare attenzione alla storia, alle tradizioni e alla cultura del popolo che lo abita e che costituisce il fondo etnico primitivo della Tunisia.

Inoltre, inserirò i vari pacchetti-viaggio che ho ideato con i miei colleghi locali.
Se volete prenotare o avere ulteriori informazioni, è sufficiente scrivermi al seguente indirizzo:
viviana.isernia@yahoo.it

A presto,